COME DIVENTARE FOTOGRAFO SPORTIVO?
Quello del fotografo sportivo è senz’altro un lavoro affascinante, dinamico e difficile. Tanta concorrenza, condizioni impegnative e spostamenti frequenti, oltre alle difficoltà – ma anche le soddisfazioni – che presentano tutti i lavori autonomi. Una cosa è certa: non è una attività in grado di restituire montagne di denaro in cambio della dedizione che richiede: quindi un requisito indispensabile è certamente una solida passione per la fotografia, per le arti grafiche e per il mondo dello sport.
VOGLIO DAVVERO TRASFORMARE LA MIA PASSIONE PER LA FOTOGRAFIA SPORTIVA IN UN LAVORO?
La prima domanda da farsi è senz’altro questa. La natura inevitabilmente dilettantistica dell’approccio iniziale alla fotografia potrebbe ingannarci, mostrandoci solo gli aspetti positivi del “sentirsi” fotografo senza sperimentarne le vere difficoltà.
Fotografare per diletto è una cosa: produrre con costanza e in ogni situazione immagini di buona qualità con lo scopo di accontentare sempre il cliente e allo stesso tempo mantenere inalterata creatività ed entusiasmo è tutt’altro.
Potremmo scoprire nel giro di pochi mesi che in fondo quella che credevamo una passione era in realtà poco più che un hobby che le prime difficoltà hanno drasticamente ridimensionato. Occorre essere molto onesti con sé stessi, mettersi veramente alla prova e capire come il nostro carattere reagisce alle prime difficoltà. Magari prima di spendere migliaia di euro in obiettivi e macchine fotografiche.
COME DIVENTARE FOTOGRAFO SPORTIVO: OTTENERE UN ACCREDITO PER UNA MANIFESTAZIONE SPORTIVA E INIZIARE CON EVENTI MINORI
Tutti vorremmo fotografare Usain Bolt che taglia il traguardo dei 200 metri alle olimpiadi di Londra, da una posizione tanto favorevole da permetterci di riprenderne l’espressione del viso. Ovviamente sono pochissimi i fotografi che avranno nella vita questa opportunità. Del resto lo Sport stesso ci insegna che ogni traguardo va raggiunto per gradi.
Accedere a una manifestazione sportiva è tanto più difficile quanto questa è importante. Fortunatamente una buona foto può essere scattata ovunque, e sapere come e dove trovare l’occasione farà la vera differenza tra riuscire nella nostra impresa o fallire.
INIZIARE DAI PICCOLI EVENTI, COGLIENDO LE OPPORTUNITA’ PIU’ VICINE
La strategia più ovvia è iniziare con piccoli eventi, campionati amatoriali, gare aperte al pubblico: molti sport non sono molto seguiti dai media ma offrono spunti fotografici potenzialmente interessanti.
In Italia per esempio il Rugby non gode di una copertura televisiva e fotografica molto elevata, di conseguenza accedere sui campi da gioco è piuttosto facile se ci si presenta nel modo giusto o offrendo in cambio una collaborazione con la società sportiva.
In breve tempo sarà possibile iniziare a costruire un piccolo portfolio e magari anche a vendere qualche fotografia ai soggetti fotografati, ammortizzando le prime spese.
Procedendo in questo modo, sarà possibile crearsi col tempo (uno o due anni) una buona reputazione e un valido portfolio, credenziali indispensabili per accedere a eventi più importanti o ottenere incarichi da clienti o da riviste sportive.
L’ATTREZZATURA PER LA FOTOGRAFIA SPORTIVA
Non è l’attrezzatura, ma il fotografo che conta. Verissimo. Oltretutto, se si pensa alla fotografia da un punto di vista esclusivamente artistico, non esistono regole e ognuno è libero di esprimere la propria visione come vuole.
Ma essere un fotografo professionista (sportivo o no) richiede anche il raggiungimento di obiettivi specifici richiesti dall’incarico che si assume. E questo può richiedere l’utilizzo di una attrezzatura fotografica ben precisa.
Una delle principali differenze tra il fotografo dilettante (anche bravissimo) e il fotografo professionista è la capacità di affrontare qualunque situazione, in quanto vincolati dalle richieste del cliente. Il Fotografo professionista deve offrire una qualità elevata costante, risultati consistenti, un numero di fotografie consegnate in linea con le richieste e la capacità di fronteggiare imprevisti e guasti con una attrezzatura adeguata.
Solo per fare un esempio pratico, un minimo di attrezzatura fotografica necessaria per sentirsi tranquilli sul campo e rispondere a quasi tutte le esigenze potrebbe essere questa:
- Due corpi macchina (un fotografo professionista non può contare solo su una macchina fotografica)
- Un obiettivo grandangolare fisso o zoom (ad esempio un 16-35 mm o un 24-70 mm)
- Un teleobiettivo zoom (ad esempio un 70-200 mm) o fisso (come un 300 mm)
- Almeno un flash
- Schede di memoria di buona qualità (non risparmiare! Il lavoro passa attraverso di loro: Sandisk e Lexar ad esempio producono schede Compact Flash e SD tra le più performanti e affidabili)
- Un numero adeguato di batterie di scorta per la macchina fotografica e per il flash
- Un notebook adatto allo scopo, come ad esempio un MacBook Pro (leggi questo articolo)
- Un software per la gestione dell’archivio fotografico e per l’elaborazione delle immagini (come ad esempio Lightroom)
- Uno zaino fotografico robusto, capiente, adatto anche per l’uso all’aperto. Anche qui risparmiare non ha molto senso, visto che dovrà contenere migliaia di euro di attrezzatura. Meraviglioso uno degli ultimi prodotti Lowepro, il ProTactic 350 e 450 AW (AW sta per All Weather)
MANTENERE VIVA L’ISPIRAZIONE E TENERSI AGGIORNATI
Guardare cosa fanno i più bravi è certamente una buona idea, sia per giudicare il proprio lavoro con occhi diversi che per darsi dei riferimenti di qualità. Seguire regolarmente dei siti web autorevoli e delle riviste specializzate è anche indispensabile per tenere viva l’ispirazione. Segnalo un buon sito italiano, http://www.dueeotto.com/, che non solo ospita foto bellissime e pubblica periodicamente una rivista cartacea quadrimestrale dedicata alla fotografia sportiva (unica in Italia) ma organizza con cadenza annuale workshop con fotografi sportivi di livello internazionale.
In un percorso di crescita professionale e di seria autoformazione certamente può aiutare:
- Seguire fotografi affermati e di talento, da cui trarre ispirazione, come Donald Miralle, Tim Clayton, Bob Martin, Neil Leifer (solo per fare qualche esempio)
- Partecipare periodicamente ad un workshop fotografico
- Seguire siti web autorevoli come Sport Illustrated o Lens Blog (blog fotografico del New York Times)
- Seguire i blog di professionisti del mondo della fotografia, come ad esempio quello della Adobe “Evangelist” Julieanne Kost, che dispensano sempre preziosi consigli ai professionisti del settore.
SPECIALIZZARSI IN ALCUNI SPORT SPECIFICI, INSERENDOSI IN UNA NICCHIA DI SETTORE
Alcuni sport non sono seguiti a livello nazionale come ad esempio il calcio, ma godono comunque di un pubblico considerevole e soprattutto affezionato. Prendiamo gli sport da ring: raramente (in Italia) passano in televisione o sui giornali, ma approcciare a questo mondo è relativamente semplice, e gli sport da contatto offrono certamente molte occasioni fotografiche anche a fotografi non accreditati da riviste specializzate o quotidiani nazionali, come è stato proprio per il progetto Scattisportivi qualche anno fa.
CONOSCERE LO SPORT CHE CI SI APPRESTA A FOTOGRAFARE PER CAPIRE L’AZIONE E PREVEDERE GLI SCATTI
Specializzarsi nel fotografare alcune discipline sportive è inoltre utile per capire a fondo lo sport che si fotografa, comprendere quali sono le immagini che “funzionano” di più, saperne individuare i protagonisti più famosi e di conseguenza direzionare meglio la propria attività anche in una ottica commerciale oltre che artistica.
Molti sport vivono di situazioni e di schemi ben precisi: saper prevedere gli spostamenti dei soggetti o almeno tentare di indovinarli permette al fotografo di anticipare l’azione e cogliere le foto più belle.
COME DIVENTARE FOTOGRAFO SPORTIVO: CONOSCERE A FONDO I PROPRI STRUMENTI DI LAVORO
Fotografare l’azione significa spesso essere già pronti prima che questa accada, essere veloci negli spostamenti di inquadratura, saper cambiare i settaggi della macchina fotografica quasi istantaneamente, saper sostituire un obiettivo o una memory card in pochi secondi, trovare la giusta esposizione per una scena quasi al primo tentativo, conoscere la resa della macchina fotografica o degli obiettivi a disposizione in tutte le condizioni di illuminazione e via dicendo.
Non aver paura di sperimentare, fissare a mente le soluzioni che funzionano ma non fermarsi mai pensando di aver trovato la formula vincente in ogni situazione.
CURARE LA PROPRIA PRESENZA ONLINE: CREARE UN BUON SITO WEB, UN PORTFOLIO E UN ARCHIVIO FOTOGRAFICO ONLINE
Avere un buon sito web era importante qualche tempo fa, è indispensabile oggi e lo sarà sempre in futuro. La nostra “reputazione” reale come persone e come professionisti si sta spostando sempre di più su internet e non esistere sul web mentre tutti i nostri concorrenti fanno a gara per esserci significa precludersi le migliori opportunità di lavoro e di successo.
Non è necessario essere degli esperti per realizzare il proprio sito internet ed esibire un portfolio fotografico. Esistono molte soluzioni (per lo più a pagamento) estremamente semplici da gestire dedicate alla fotografia e ai fotografi professionisti.
Elenco alcuni servizi web dedicati ai fotografi, alcuni di questi prevedono anche soluzioni ecommerce con tanto di carrello per la vendita online delle foto in alta risoluzione.
- http://www.squarespace.com/
- http://www.photoshelter.com/
- http://www.livebooks.com/
- http://www.wix.com/
- e, ovviamente, WordPress con un buon tema dedicato (come il sito che stai leggendo)
michelangelo
Sono un food photographer,e il mio sito è michelangelo convertino.it e devo fare i complimenti all’autore di questo articolo, molto curato e dettagliato
marco borgese
roma 29 3 2019 veramente bello aver letto questo articolo ben dettagliato mi ha riportato indietro negli anni 90 quando frequentemente mi dedicavo a foto sportive calcio tennis equitazione rugby mi piacerebbe riprendere la mano con qualche soddisfazione in piu chissa magari stimolato dal tempo libero l attrezzatura non manca non mi sono mancate pubblicazioni sulle varie testate ma un tempo sembrava tutto piu semplice anche se dovevi combattere con i rullini ocramborg58@gmail.com marco borgese
Concetta Sanfelippo
Chris Lee, che ha svolto il ruolo di fotografo sportivo per quasi 20 anni seguendo molti dei principali eventi sportivi internazionali, e d’accordo: “Alla fine della Coppa del Mondo di rugby™ non voglio avere solo foto d’azione”, dice. “Per essere soddisfatto a livello personale, devo avere un bell’insieme di foto artistiche da riguardare e sentire di essere riuscito a ottenere qualcosa”. Sia Richard che Chris hanno seguito la Coppa del Mondo di rugby 2015™ per Getty Images e World Rugby™, l’organo direttivo sportivo. In questo articolo rivedono alcune delle immagini piu creative, insolite e originali scattate durante il torneo e rivelano come e perche le hanno realizzate.